I RELATORI

sono tra i principali studiosi del Merisi, provenienti da ogni parte del mondo, oltre che dall’Italia, anche dalla Spagna, dalla Svizzera, dalla Germania, dall’Inghilterra, dall’Olanda, da Israele, dal Canada e dalla Colombia a dimostrazione della caratura internazionale dell’iniziativa e dall’enorme interesse che Caravaggio continua a suscitare.

 

 ANDREA SPIRITI Università degli Studi dell’Insubria, Varese

Professore Ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università degli Studi dell’Insubria e ivi Direttore del Centro di Ricerca sulla Storia dell’Arte Contemporanea, Direttore scientifico della rivista “Gli Artisti dei Laghi”, Coordinatore Scientifico del Museo Giovanni Paolo II – Fondazione Porczyński di Varsavia, investigador de referencia dell’Istituto Universitario La Corte en Europa di Madrid, membro di comitati scientifici e redazioni di riviste di settore. Specialista di storia dell’arte moderna nei secoli XVI-XVIII, autore di circa trecentocinquanta pubblicazioni relative all’iconologia politica, alla città ideale, alla consorteria Arese, all’arte dello stucco, alla rappresentazione della natura, al classicismo di secondo Seicento, alla nascita del rococò; ma soprattutto agli artisti dei laghi lombardi.

Caravaggio e gli artisti dei laghi a Milano

4. GIORNATA: SESSIONE MATTUTINA: Artisti dei laghi ai tempi del Caravaggio – mercoledì 26 gennaio ore 10:00-13:00

ABSTRACT

Il mito consolidato dell’unicità e dell’isolamento di Michelangelo Merisi hanno posto in secondo piano il suo rapporto, che fu invece articolato e fecondo, con il mondo lombardo e in specie milanese. Anche qui, poi, ha pesato il pregiudizio longhiano sulla centralità educativa dell’asse Campi-Peterzano, con annessa lettura del manierismo milanese in chiave cremonese-bergamasca, ponendo cioè in secondo piano sia l’importanza della tradizione locale da Aurelio Luini a Lomazzo sia l’apporto dei modelli fiamminghi onnipresenti nella metropoli ambrosiana. Al parziale rimedio su queste linee che si è constatato negli ultimi decenni non corrisponde l’adeguato riconoscimento dei nessi pure importanti che dovettero intercorrere fra il Merisi e gli artisti dei laghi: le grandi consorterie familiari provenienti dall’area Lario-Ceresio e caratterizzate da prassi operative e gestionali del tutto peculiari. In realtà, tale rapporto è ovvio vista la massiccia presenza di lacuali a Milano nel secondo Cinquecento; e di contro il modello del Caravaggio non rimarrà trascurato dagli artisti dei laghi successivi. Scopo del contributo è appunto unire alcune considerazioni metodologiche e generali a casi esemplificativi, spazianti (vista la peculiarità dei lacuali) dalla pittura alla scultura.