I RELATORI

sono tra i principali studiosi del Merisi, provenienti da ogni parte del mondo, oltre che dall’Italia, anche dalla Spagna, dalla Svizzera, dalla Germania, dall’Inghilterra, dall’Olanda, da Israele, dal Canada e dalla Colombia a dimostrazione della caratura internazionale dell’iniziativa e dall’enorme interesse che Caravaggio continua a suscitare.

 MACIOCE STEFANIA Università La Sapienza di Roma

Stefania Macioce è professore di Storia dell’arte moderna alla Sapienza Università di Roma dal 1998; e nel 2018 ha ottenuto l’idoneità a Professore Ordinario.  Laureatasi a Roma presso l’ Università degli Studi “La Sapienza”, con Maurizio Calvesi, ha conseguito poi il titolo di dottore di ricerca nella medesima sede. Ha insegnato per diversi anni nell’Università degli Studi di Udine in qualità di ricercatore. Ha svolto ricerche presso il Warburg Institute di Londra e nell’Archivio dell’Ordine di Malta a La Valletta, insegnando nella locale università.
I suoi studi riguardano principalmente la figura di Caravaggio sul quale ha pubblicato diversi libri saggi(in particolare su “Storia dell’arte”) risultato di ricerche archivistiche relative al soggiorno romano e maltese del pittore, sulla retorica e sulle incisioni, e sull’iconografia musicale con contributi al catalogo di diverse mostre di Vienna, Madrid, Bergamo, Siracusa, e alla grande mostra di Roma nel centenario del 2010. Il suo lavoro fondamentale è il volume Michelangelo Merisi da Caravaggio, Documenti, fonti e inventari 1513-1875, Roma Ugo Bozzi Editore (2003) cui ha fatto seguito una seconda edizione aggiornata 2010, che costituisce un punto di riferimento basilare per gli studi caravaggeschi tanto che è in preparazione la terza edizione. Sempre in occasione del centenario caravaggesco ha pubblicato I cavalieri di Malta e Caravaggio, Roma LogartPress 2010 e in tale occasione ha ricevuto la Croce di Merito dell’ordine di Malta.
Tra i volumi più recenti La musica al tempo di Caravaggio, Roma Gangemi 2013.

Caravaggio e l’Ordine di Malta
2. GIORNATA: SESSIONE MATTUTINA: Caravaggio ed il Mediterraneo – mercoledì 19 gennaio 2022 ore 10:00 13:00

ABSTRACT

Caravaggio arriva a Malta nel luglio 1607. Le circostanze che portano Caravaggio nell’isola non sono ancora del tutto chiare., Da Napoli dove il pittore era fuggito da Roma, dopo l’ omicidio di Ranuccio Tomassoni nella rissa del 28 maggio 1606 in Via della Scrofa e la conseguente interdizione dalla capitale, il pittore vuole raggiungere Malta, avamposto militare e cattolico governato dai Cavalieri di San Giovanni . Lo scopo è quello di essere presentato a influenti mecenati delle arti che possono aiutarlo a ottenere il rientro a Roma una volta ottenuta la grazia del Papa. Le fonti sottolineano le ambiziose aspirazioni del pittore verso la cavalleria, e anche la ricerca quasi spasmodica di sicurezza e protezione per sfuggire alla condanna: alcune lettere del Gran Maestro incaricato ad Alof de Wignacourt, nel dicembre 1607 mostrano trattative con la Santa Sede, per  ingresso del pittore nell’Ordine, viene menzionato un personaggio ‘virtuosissimo’; il cui nome è sottaciuto perché l’omicidio commesso dopo una rissa potrebbe essere un ostacolo (non li obsti l’haver in rissa commesso un’homicidio).

Il bando capitale sulla testa del pittore non significa necessariamente una condanna a morte: questo tipo di sentenza, una volta pronunciata, veniva spesso revocata, finendo più spesso all’espulsione da Roma per un periodo di circa cinque anni, o in casi estremi, all’esilio, si può citare in proposito il caso di Onorio Longhi. Ma per Caravaggio il fatto di essere allontanato dalla città pontificia, o comunque allontanato, è per Caravaggio una condanna morale grave. Perseguitato nel ultimo periodo cruciale della sua vita è costantemente in fuga e cerca una redenzione proprio a Malta, qui trova un nuovo onore all’interno del nobile Ordine di San Giovanni Il 15 febbraio 1608, con il consenso papale, egli viene accolto come a Cavaliere di Obbedienza Magistrale, con solenne cerimonia di investitura il 14 luglio 1608.

Da questo momento il pittore si presenta con la veste dell’Ordine, espressione visibile del suo trionfo sociale. Varie stampe mostrano questo dettaglio: l’esempio più noto è pubblicata l’incisione attribuita ad Albert Clouwetnel libro di Bellori, un’altra incisione pubblicata da Sandrart, cui si aggiunge la stampa di Charles Landon. Così i suoi lavori eseguiti a Malta sono stati documentati da incisioni e disegni. Il ritratto del Grand Maestro Alof de Wignacourt è oggi al Louvre è del resto l’emblema di una committenza prestigiosa da parte dell‘ Ordine e ad esso farà seguito la grande Decollazione del Battista, realizzata per l’Oratorio di san Giovanni a La Valletta.

Poco dopo tuttavia il pittore è nuovamente coinvolto in una rissa e imprigionato a Forte Sant’Angelo, carcere dal quale evaderà in circostanze misteriose. Inizia l’epopea della fuga. Nei suoi successivi soggiorni in Sicilia e a Napoli, dove deposita i suoi dipinti nel palazzo a Chiaia di Costanza Colonna Marchesa di Caravaggio; il pittore risulta affannosamente in fuga: da Napoli passa a Porto Ercole e qui trova una tragica morte morendo “malamente come malamente havea vivuto” (Baglione).

Ma qual è il ruolo svolto dalla marchesa di Caravaggio nella fuga del pittore? Nuove interessanti ipotesi emergono da recenti ricerche documentarie.