I RELATORI

sono tra i principali studiosi del Merisi, provenienti da ogni parte del mondo, oltre che dall’Italia, anche dalla Spagna, dalla Svizzera, dalla Germania, dall’Inghilterra, dall’Olanda, da Israele, dal Canada e dalla Colombia a dimostrazione della caratura internazionale dell’iniziativa e dall’enorme interesse che Caravaggio continua a suscitare.

  FERRARIO MASSIMILIANO Università degli Studi dell’Insubria, Varese

Docente a contratto di Storia dell’Arte Contemporanea e responsabile scientifico del Centro di Ricerca sulla Storia dell’Arte Contemporanea (CRiSAC) dell’Università degli Studi dell’Insubria (Varese-Como). Ha al suo attivo svariate pubblicazioni, in particolare sul tema degli Artisti Lombardo-Ticinesi fra XIX e XX secolo e su quello dell’arte sacra contemporanea.

Neocaravaggismi contemporanei: l’eredità del Merisi dall’Ottocento a oggi
5. GIORNATA: SESSIONE POMERIDIANA: Variazioni sul tema – venerdì 28 gennaio 2022 ore 15:00 – 19:00

ABSTRACT

La riscoperta di Caravaggio, in parte già prefiguratasi fra l’ultimo quarto del XVIII secolo e i primi decenni del XIX, manifesta compiutamente i suoi effetti a partire da metà Ottocento, in netto anticipo rispetto al rilancio storiografico, purovisibilista e formalista, dell’arte del Seicento, avviato nel primo quarto del XX secolo (Wölfflin, Riegl, Voss) e definitosi tra la fine degli anni Quaranta e gli anni Sessanta (Mahon, Longhi, Wittkower, Haskell).

Partendo dagli influssi caravaggeschi ravvisabili nella ricerca di autori come Wright of Derby, Goya, David e Géricault, nel contributo saranno sondate le tappe principali della ricezione e della rilettura del naturalismo di Michelangelo Merisi lungo la stagione del Realismo francese – in primis courbettiano – per poi approdare a Cézanne, apripista della stagione avanguardista, pregna di omaggi all’estro del pittore lombardo, presenti anche nel periodo del rappel à l’ordre.

Una fascinazione trasversale in grado di esprimersi sul doppio binario che caratterizza  il dibattito artistico della prima metà del Novecento, alimentando audaci letture critiche, come quella testoriana, e sfociando in una vera e propria mitizzazione, destinata a divenire un leitmotiv anche nell’ambito di alcune delle più caratteristiche espressioni di neoavanguardia contemporanee e postmoderne: dalla performance, alla video art, dall’azionismo ai tableaux vivants, sino all’iperrealismo, alla fotografia e alla street art.