CERTO VALENTINA Università LUMSA di Palermo
Storica dell’arte, specialista in didattica dell’arte e storia dell’arte moderna; professore a contratto di Tecniche Espressive ed Educazione all’immagine e del Laboratorio di Educazione Artistica e all’Immagine presso l’Università Lumsa di Palermo; Cultore della Materia “Arte e Musei” presso l’Università degli Studi di Messina. E’ membro dell’Ufficio Pastorale del Turismo e del Tempo Libero dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari, Santa Lucia del Mela. Attualmente collabora ai progetti della Legge 77/2006 – Misure speciali a favore dei Siti Unesco italiani: #SmartEducationUnescoSicilia: cinque sensi per sette siti e ID LANDS: le forme dell’identità. Dal 2018 collabora al programma di Rai Storia Passato e Presente, come partecipante al dibattito storico. Autrice di numerosi articoli in rivista, monografie per ragazzi e saggi.
Caravaggio a Messina: fonti, documenti e opere di un “tumultuoso pittore”
2. GIORNATA: SESSIONE MATTUTINA mercoledì 19 gennaio 2022 ore 10:00 – 13:00
ABSTRACT
Il contributo intende analizzare il rapporto tra Caravaggio e Messina, soffermandosi in particolare sulle vicende relative al soggiorno del pittore in città (dicembre 1608/ estate 1609), attraverso una dettagliata contestualizzazione storica e un attento studio delle fonti, dei documenti e delle opere.
In un primo momento, saranno analizzate le vicende urbanistiche e architettoniche, storiche, sociali, economiche e soprattutto artistiche della città dello Stretto, nel periodo che intercorre tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600. A tal fine sono state consultate diverse opere di storiografia municipalista: dalla Messina città nobilissima descritta in sette libri di Giuseppe Buonfiglio e Costanzo del 1606, alle opere di Placido Samperi (Iconologia della gloriosa Vergine madre di Dio, Maria protettrice di Messina del 1644 e Messana…illustrata, pubblicata postuma nel 1742) dagli Annali di Caio Domenico Gallo del 1756-1804, alla Guida per la città di Messina di Giuseppe Grosso Cacopardo del 1896, per finire, all’inizio del XX secolo, con la guida Messina com’era pubblicata nel 1902.
Questa introduzione mira a far comprendere che la scelta di Messina, dopo Siracusa, non fu casuale: nella città portuale Caravaggio aveva trovato la sperata protezione, probabilmente proprio dai Cavalieri di Malta, e poteva contare su importanti agganci e committenti tanto che la sua attività artistica fu fervida e frenetica. Il pittore, come tramandano storici e biografi, ebbe molte commissioni sia private che pubbliche: nel Museo Regionale di Messina (MuMe) si conservano la Resurrezione di Lazzaro e l’Adorazione dei pastori; ovvero una commissione privata e una pubblica. A queste si può aggiungere il ritratto di Cavaliere di Malta della Galleria fiorentina di Palazzo Pitti, riconosciuto come Antonio Martelli, cavaliere documentato a Messina nello stesso periodo di Caravaggio. E, tramite una rilettura delle fonti e dei documenti, si cercherà di ricostruire il restante corpus di opere che Caravaggio ha dipinto ha Messina, alcune presenti nelle collezioni dell’epoca e/o successive (Di Giacomo, Valdina, Adonnino), che risultano disperse o perdute.
Per ricostruire l’attività artistica di Caravaggio a Messina sono state consultate le seguenti fonti siciliane: Historia Sagra intitolata Mare Oceano di tutte le religioni del mondo (1613) di Silvestro Maurolico, Le vite de’ pittori messinesi (1724) di Francesco Susinno, le Memorie de’ pittori messinesi (1792) di Gaetano Grano-Philippe Hackert, le Memorie de’ pittori messinesi e degli esteri che in Messina fiorirono dal secolo XIII al secolo XIX di Giuseppe Grosso Cacopardo (1821), Parte prima delle notizie di pittori e musicisti siciliani ed esteri che operarono in Sicilia (Ms. XV.H.18.) di Agostino Gallo (trascritto e pubblicato dalla Biblioteca Centrale della Regione Siciliana di Palermo nel 2003) – comparate con i classici Baglione e Bellori. E ancora i documenti messinesi, persi probabilmente durante il terremoto del 1908 ma trascritti da Virgilio Saccà e altri documenti relativi al collezionismo messinese e siciliano conservati presso gli Archivi di Messina e Palermo.